Non ricordo quasi nulla di quella vacanza, solo piccoli flash, qualche nome che ora menzionato riemerge dai cassetti della memoria.
Panarea, molte correnti, un nome che ricorda come tutto scorre e muta e in luoghi e incontri inconoscibili ti porta la corrente, che poi, di tanto in tanto, ti fa riattraversare il tuo passato per riconciliarti con esso e ricucire il tuo tessuto.
Panarea circondata da scogli, avversità attraverso le quali la Vita si rifrange e che nascondono spiagge di serenità in cui riposare dal cammino.
Di certo Ulisse passò da queste parti perchè è nell'aria lo spirito del viaggio, lui per mare, noi in molti modi, riprendiamo ogni giorno l'avventura a cui il mattino invita.
Quanti anni avevo? Venti, ventuno? Quanti anni ho ora? In fondo gli stessi di allora perchè non riesco a smettere di domandarmi dove mi porterà domani la corrente del mare che avvolge Panarea.
Cercando il tuo indirizzo email, sono ricapitato sul tuo blog: bellissimo!
E qui scattano le emozioni che hai saputo risvegliare in me a distanza di tempo.
Anch'io sono stato a Panarea quando avevo 17-18 anni.
Forse qualche anno prima di quello che racconti tu (io ne suono 51, ma mi va bene così).
Ma questo è assolutamente ininfluente: tutti siamo stati a Panarea in quegli anni settanta, io a traino di mio fratello maggiore.
Mi hai fatto ricordare il traghetto/motonave da Napoli, preso alle sei di sera al tramonto, dopo un viaggio in treno da Milano ed un taxi dalla stazione al porto preso in condominio con altri viaggiatori conosciuti sul treno. Già, Napoli, allora: ci sono stato il week-end scorso sempre unica (ma questa è un'altra storia, non divaghiamo).
E poi la sorpresa di trovare a bordo del traghetto quella tipa con la quale avevo avuto una storia in prima liceo e che non avevo più visto da allora….
L'arrivo alle Eolie ed a Panarea la mattina, dopo una notte insonne, ed un'alba limpida ormai stanchissimi dopo cantate e schitarrate: la barca che ti viene a prendere e ti si apre l'avventura di un'isola ove non c'era ancora l'elettricità (ma dimmi, ora c'è?), con un unico albergo riservato ai "signori" e noi a cercare l'affittacamere (mi ricordo ancora il nome, Maria Catena Tesoriero, anche lei, ci sarà ancora?) con la quale avevamo preso accordi tramite l'unico posto telefonico pubblico dell'isola (email o fax, cos'erano?).
…
Ricordi e ricordi che affiorano e che non sapeve più di avere, e che forse non ho mai neanche raccontato ai miei figli
I tuffi nel mare che, vedo dalle tue foto è sempre più verde. I primi topless, che allora si vedevano solo qui, e che era un gran bel panorama.
Le serate in compagnia e poi appartati con i ritorni a notte forda con la pila per trovare la strada di casa e non inciampare.
Il gallo che iniziava a cantare sempre troppo presto, per noi che avevamo passato la notte e parlare e pensare e parlare sotto le stelle e quel cielo che sembrava li da toccare. Le stelle che sfrecciavano via, e tu cercavi in fretta di pensare a qualcosa da desiderare perché si avverasse: ma le stelle che cadevano erano troppe e cadevano troppo in fretta, e quello che avevi era già così tanto che non ti veniva in mente altro che ti potesse fare più felice di quello che eri ed avevi in quel momento.
…
E dopo qualche giorno l'ascesa su Stromboli, l'arrivo al porto, la salita, la vista su Strombolicchio, il caldo e la sete, la maledizione di non aver portato abbastanza acqua e la vista che spazia sul mare e sulla montagna che stai salendo, il sole che cala e la bocca del vulcano che si apre. La trepidazione per il getto incandescente che schizza dalla terra in alto ogni tot minuti, quasi aspettasse sempre un secondo dopo di quanto te lo aspetti, per sorprenderti di nuovo.
E poi la discesa nel buio ed il bagaglio di ricordi e di emozioni che ti rimarranno per sempre, nei cassetti (ora si dovrebbe dire nei folder): e tu hai saputo darmi lo stimolo per riaprirli e pasare qualche minuto a sognare davanti a questo schermo bianco mentre scrivo, riassaporando profumi e vedute che non affioaravano più da tempo.
Grazie Gigi: ti devo un'emozione!
Scritto da: Enzo M. | 05/26/2006 a 15:56
Ciao Gigi e Marina,
sono molto contento aver fatto la vostra conoszensa.
Vi auguro un' ultima bella giornata a Liperi( force con il motorino ? . Espero che le nostre strade si incroceranno di nouvo un bel giortno.
Tanti cordiali saluti
Heinz
Scritto da: heinz erismann | 05/20/2006 a 09:54