Mentre passeggio tra i corridoi di Mondomusica e vedo tanta gente di tutte le età, mi viene facile il paragone con la desolazione che ormai attraversa le fiere specialistiche di informatica in cui l'incontro e la fisicità hanno perso la ragion d'essere.
Certo, anche gli strumenti e gli accessori si comprano in rete e su Ebay ma guardando i ragazzi che provano uno strumento o il concertista che prova i diversi archetti capisco che le fiere di informatica hanno perso proprio il bisogno di fisicità che ha spinto me, come gli altri a non accontentarmi di ciò che posso vedere in rete.
Penso sia la stessa cosa per Vinitaly o per le Fiere del Gusto o le tante mostre dedicate alla cioccolata: tutte impossibili da fruire in modo virtuale.
Ho proprio l'impressione che l'informatica abbia perso il suo slancio iniziale basato sulla "curiosità" e non avendo trovato nuovi valori su cui creare attenzione si trova in un bel dilemma da risolvere per creare nuovo appeal.
Cosa c'è che attira sempre più gente alle sagre del vino o ai concerti e sempre meno alle conferenze di security? Come mai una materia "vecchia" come la musica classica riempie i corridoi di questa fiera e le scuole di musica, menter l'informatica, pur divenendo sempre più complessa e pervasiva, in fondo si è banalizzata? Non ho risposte da dare al volo e preferisco lasciar fluttuare la riflessione catullianamente "... nescio, sed fieri sentio et excrucior".
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