Ma che bella storia! Damiano mi parla spesso della sua fantastica famiglia, una di quelle che si riuniscono la domenica come un'unica tribu di figli, zii, nipoti, cugini e che tra l'altro usa i video chat per vedersi anche quando lontani.
Mi aveva parlato dello zio Mario, poeta che usa il computer per stamparsi i libri delle sue poesie e adesso scopro che il mitico zio, 84 anni!, da qualche tempo ha aperto un blog e ogni post è una delizia, per la sottile eleganza della scrittura, per la pacatezza dell'argomentare (post su Don Zeno), per la serenità di qualche frase apparentemente buttata lì ( Le cose più importanti 'qualche nipotino che, senza timore di esser deluso ti dice: “Aggiusta zio!” '), per l'arguzia della riflessione (post sul Potere della musica) o per la capacità di andare dritti al cuore delle questioni (post Hanno vinto gli elettori).
Il testo di benvenuto del suo sito dice, pensando ai nipoti, "Se loro, perchè non io..." e mi viene voglia di dirgli, come dice la Maga Bianca a Frodo che non solo ciò che fa è importantissimo ma che se non lo farà lui, nessun altro potrà farlo.
Ci sono nell'aria diversi progetti per l'utilizzo della tecnologia nella terza e quarta età e Marina, con il suo talento e la sua grinta, ha già dimostrato, come fece con i genitori, che la cosa funziona e non costa quasi nulla il farlo anche se il suo bel progetto "Ieri, oggi, domani" è stato ignorato dai nostri amministratori più interessati ai cartelli stradali in dialetto che al vero recupero della tradizione e delle nostre origini.
Alle riunioni europee sulla security abbiamo richiamato l'attenzione sulla preziosità dei "Silver surfers" di quanto vadano protetti tanto se non più dei bambini perchè, come Zio Mario, sono dolci e forse indifesi como solo i poeti possono essere.
Con Francois de Brabant abbiamo più volte parlato di come sviluppare servizi ad hoc per gli anziani perchè il "digital-divide" non è solo fato di territori ma di generazioni e ora altri mi stanno chiedendo di dare una mano per progetti specifici di alfabetizzazione tecnologica per la terza età.
E' un tema che mi affascina e una bellissima avventura che sicuramente intraprenderò prima o poi ma prima chiederò a Damiano di farmi conoscere Zio Mario: lui ha risposte a domande che non riesco nemmeno a formulare correttamente ma che so esistere e mi può dare preziosi suggerimenti sul come fare.
Come facemmo ai tempi di Onde con il mitico Elio Leali, "infermiere scalzo" che insegnava l'utilizzo del PC agli anziani suoi coetanei usando il dialetto, vorrei aiutare i tanti Zio Mario a usare con semplicità ed efficacia le nuove tecnologie e farne tanti moltiplicatori attivi di racconti, di storie e di grande saggezza che da sempre l'età matura porta in dote.
Un "SuperMario" in ogni famiglia, in ogni centro sociale, in ogni casa di riposo: ah che bel sogno! Un SuperMario che incoraggi, racconti, preservi dall'oblio le radici di chi siamo senza farne musei impolverati ma un canto, come gli aborigeni che con il canto tramando di generazione in generazione la storia e il senso di ciò che siamo.
Pagherei per insegnare a Luigi Ingenito a tenere un blog, perchè i suoi racconti aiutino a crescere non solo noi che di tanto in tanto abbiamo il privilegio di starlo ad ascoltare ma perchè anche i miei figli e i loro amici e i tanti ragazzi che conosco raccolgano il grande messaggio che si ripete nel tempo come il ritmo del pow-wow, il grande tamburo che scandiva ininterrottamente il battito del cuore degli indiani riuniti in cerimonia.
Il grande segreto è racchiuso nell'inizio dell'ultima poesia che Zio Mario ha pubblicato ieri:
"E il canto di storie incantate
che sgorgan come acqua di fonte
e danno al cuore, già stanco,
ragioni ancor nuove d’amare."
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