Non sono nemmeno arrivato a Rotterdam che lo avevo finito: il nuovo libro della Vargas, anche se una traduzione di un titolo uscito in Francia da diverso tempo, non tradisce affatto l'attesa degli appassionati.
C'è tutto: una scrittura precisa e senza sbavature, una trama "strana" che fino alla fine non ti lascia cadere il libro, personaggi bizzarri (fantastico il "San Matteo" studioso di preistoria) e una fotografia della provincia francese, ma potrebbe essere anche quella italiana, con le piccolezze, le invidie e la normalità della vita di tutti i giorni.
Quando esce il prossimo?
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