Mi ha molto colpito un messaggio di Mafe, che con la solita intelligenza e grande sensibilità "fotografa" un evento all'apparenza banale ma denso di significato: una ragazza piange e lei vorrebbe abbracciarla per solidarietà ma nota come sia più facile farlo online che di persona.
Un secondo messaggio lo stesso giorno: Federica Mogherini dice che ha perso il bambino che stava aspettando e lo esprime con una semplicità e una forza emotiva che lascia il segno e mi viene da pensare, come le ho scritto, che aprire il proprio dolore agli altri è un gesto di generosità che ci consente di farci sentire utili nell'abbraccio, quell'abbraccio di cui parla Mafe.
E' due giorni che ci penso: a fronte di una spinta all'individualismo, al primato dell'economia sul sentimento ecco che nel mondo virtuale, apparente deserto delle emozioni, ma proprio come il deserto ricco di vita e di sorprese, sboccia il fiore dell'empatia, della solidarietà della condivisione di gioie e dolori.
Chissà se ci sarà poi il passaggio dal virtuale al reale e torneremo a dirci "ti voglio bene" tra amici, senza vergognarci della forza delle emozioni.
Oggi, una delle allieve del mio corso, a cui ho chiesto di raccontare un evento spiacevole come esercizio di "come si parla in pubblico" è stata bravissima, ha accettato la sfida ha raccontato con emozione un piccolo episodio ma che tutti abbiamo condiviso in empatia.
Mentre parlava le sono scese alcune lacrime: sono quelle che annaffiano il deserto e fanno sbocciare i fiori.
Un grazie e un abbraccio a Mafe, a Federica, a Valentina.
ho sempre pensato che il mondo virtuale non fosse privo di emozioni. Il tuo scritto ne è una riprova.
Ciao
Scritto da: vitzbank | 11/27/2008 a 15:26