Non mi piace, proprio non mi piace la quantità di messaggi qualunquisti e arroganti su Facebook a proposito della politica, delle tasse, del governo, dell'euro, della tav, dei cani e dei gatti, non perchè non ci sia da criticare o riflettere, ma mi pare che sia così vigliaccamente banale prendere e rilanciare una frase scritta da un Travaglio o non si sa da chi, prendendo per vera qualunque cosa: non è il caso di avere invece delle idee proprie? capisco che è merce rara di questi tempi, ma non è forse il caso di fare politica nel proprio paese, nel proprio quartiere, invece di inveire sui grandi temi di cui, francamente, temo che i più non sappiano un accidenti?
Ma il fastidio cresce ancora di più quando vedo questo tipo di messaggi rilanciati da amici musicisti e trovo la cosa davvero "stonata": ma come? hai uno strumento potente, la musica, per dire la tua contrarietà e ti rifugi in un "mi piace" su Facebook?, Puoi cambiare il mondo con una canzone e te ne stai "a maledir le donne, il tempo ed il governo" standotene al computer?
C'è chi ha cantato contro Putin e si becca due anni di galera, chi ha cantato contro la guerra, chi, come Casals, ha guidato con un violoncello l'indignazione di un popolo contro il fascismo senza scendere mai a compromessi, in tanti abbiamo cantato la nostra giovane indignazione contro le stragi ma mai la musica ci ha permesso di essere codardi e qualunquisti: se canti e suoni ci devi essere in prima persona.
Quando la musica poi diventa proposta, quando indica un nuovo modo di fare o un nuovo mondo da costruire, ne senti la potenza, capisci la forza generatrice che possiede e l'emozione, di cui la pelle d'oca che ti prende è il segno fisico, non ti lascia scampo: devi agire.
In questi tempi di fallimento delle grandi ideologie, di fallimento della finanza, di crisi (e quindi di cambiamento) della visione del futuro, gli artisti, tutti gli artisti, hanno il grande compito di esplorare il nuovo, di incoraggiare a nuove sfide, di uscire dal conformismo con nuove avanguardie letterarie, figurative, musicali, teatrali: molte falliranno ma pavimenteranno la strada verso il futuro.
Non vi piace la politica? Scrivete una canzone! Fate un quadro! Mettete in scena la vostra protesta!
Ha risvegliato più coscienze Guernica che non un "condividi" su Facebook, potete essere sicuri che Madre Coraggio di Brecht ha avuto un sacco di "followers" e se ancora oggi cantiamo Bella Ciao o Gracias a la vida o Imagine è perchè un musicista ha usato la grande anima delle note per non farci chinare la testa.
E se per protestare ( o per dire il vostro amore non fa differenza )non vi viene in mente nulla, cantate o suonate musica degli altri, non avete che da scegliere, è sempre meglio di quel vuoto "mi piace", almeno la vostra voce si sentirà e sarà meno stonata del silenzio.
Forse per coerenza dovevi videoregistrare Gigi che cantava Springsteen che cantava Dylan...
Scritto da: Stefano | 08/20/2012 a 07:05
Appunto: puoi cantare anche musica di altri se hai un'anima tua.
Scritto da: Gigi Tagliapietra | 08/19/2012 a 20:58
Giustissimo Gigi, ma Bruce Springsteen che ricanta Dylan?
Scritto da: evelina | 08/19/2012 a 15:51