C'è un momento magico prima dell'inizio di un concerto: quando il direttore alza le braccia e si crea il silenzio tanto per il pubblico quanto per l'orchestra.
E' il momento del distacco dal "prima" per dare inizio al "dopo", è il silenzio necessario perchè la musica abbia inizio.
Molte massime orientali fanno riferimento alla necessità del "vuoto" per poter affrontare nuove attività, nuovi saperi, nuovi ascolti: "non puoi riempire un bicchiere d'acqua pieno".
E' quell'attimo prima di.. che trovo sempre pieno di grande intensità.
Domani conto di iniziare una nuova piccola rivoluzione e sono venuto su questi sentieri a cercare la pace e il silenzio fuori e dentro, la calma e la serenità, la lucidità necessaria.
In questo orizzonte c'è un misto di sereno e imponente, fatto di prati e rocce e lo sguardo non trova incagli passando da un'immagine all'altra senza fermarsi.
Pian piano l'armonia dell'insieme si fa largo e la luminosità della giornata, il profumo di corteccia e di sottobosco, diluiscono i pensieri fino a farli scomparire.
Dagli alberi e dalle rocce sento l' energia vitale, quella vibrazione che mi mette in sincrono con il mondo attorno, che mi fa sentire che tutto, me compreso, le cose che faccio, ha un senso.
Tutto è in armonioso equilibrio.
C'è quell'attimo di...
Ma quanto dura l'attimo?
Il tempo cosmico non si misura con gli orologi, un secondo e un giorno hanno la stessa durata: trascurabile di fronte alla maestosità delle Dolomiti.
Domani, un gesto e inizia una nuova musica.
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