Trovare l'inizio di una nuova conferenza è un'operazione difficile, tortuosa fatta a volte di molti tentativi e fallimenti.
E' come trovare "l'attacco" ad una parete da scalare: se non è quello giusto dopo qualche tempo ti rendi conto che non puoi proseguire e devi ritornare indietro, spostarti e trovare una nuova soluzione.
Nella ricerca dell'attacco, della metafora, del filo conduttore, vago tra i cespugli della rete a cercare l'indizio e spesso mi perdo tra filmati di YouTube e racconti di Wikipedia che mi spostano di qui e di là come le sirene di Ulisse.
Il segreto non è razionale, non so se accade anche agli scalatori ma a me accade, continuo a provare, non insisto, quando trovo il sentiero giusto, la via giusta, lo "sento" e finchè non accade l'aggancio è inutile insistere.
Devo parlare di una strada, di stonature e di intonazioni, di armonia e di funzione e come sempre ricorro alle metafore artistiche che mi sono più vicine, ai linguaggi in apparenza distanti dal tema ma proprio per questo forse quelli più giusti: come il sentiero più lungo a volte è l'unico che porta alla meta
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