Oggi abbiamo provato per un ristretto gruppo di giornalisti e collaboratori di Selva Capuzza uno spettacolo che racconta la Battaglia di Solferino e San Martino di cui ho scritto la sceneggiatura e faccio la voce narrante, mentre Fabio KoRyu Calabrò ha scritto le canzoni e funge da cantastorie.
Il risultato è andato oltre le aspettative: tutti ci hanno fatto i complimenti e quindi si va in scena mercoledì prossimo a Cascina Capuzza alle 21.30 e si replica il giorno dopo, il 17 alle 14.30 in occasione della festa dei 150 anni.
L'idea di questo racconto è nata dalle insistenze di Evelina, la moglie di Stefano Castagna, che diceva, a ragione, che era intollerabile che nessuno si prendesse la briga di raccontare cosa fosse stata quella battaglia, di come fosse importante, soprattutto per noi che abitiamo da queste parti, conoscere e raccontare il misto di ideali e atrocità che ne hanno fatto, dopo quella di Lipsia, la più grande battaglia della storia.
Con Luca Formentini di Cascina Capuzza abbiamo valutato l'opportunità, che io credevo impossibile dati i tempi proibitivi (in meno di tre settimane scrivere sceneggiature, testi, musiche) ma quando ho letto il programma delle celebrazioni ufficiali, così "vuote" e artificiose, ho lasciato ogni indugio: "es muss sein". Bisognava farlo: per spiegare, per far capire, per fare in modo che chi passa da queste parti abbia lo stesso rispetto che si ha a Ground Zero o a Omaha Beach.
Ho chiamato Fabio KoRyu Calabrò, forse l'unico vero artista menestrello che vive da queste parti, e gli ho proposto per chiedergli se se la sentiva di condividere la stessa nostra determinazione: scrivere nove brani nuovi, originali, partendo da spunti che abbiamo tracciato sul momento.
E così in una sera ispirata, di getto, ho scritto la sceneggiatura, Fabio ha scritto con altrettanto "furor creativo" i nove brani, Evelina ha continuato a ricercare tra i testi e negli archivi, documenti e spunti per alimentare la nostra fantasia mentre Luca inseriva l'evento nel programma ufficiale, e ne faceva un punto qualificante dell'offerta di Cascina Capuzza per i suoi ospiti.
Giri di mail, di files audio con le idee dei brani, ritocchi, commenti a otto mani e oggi la "prova generale", disposti a buttare tutto a mare se il risultato fosse stato deludente.
E invece è andata così bene che il cuoco di Cascina Capuzza ci ha detto: "io mercoledì sera finisco alle 10 e se mi aspettate, vengo a riascoltarla di nuovo perchè mi è piaciuta un sacco". Un giornalista ha voluto le foto perchè ha detto, che questa era l'unita notizia degna di nota. I camerieri hanno promesso che ne avrebbero parlato a tutti i clienti del weekend. Un tour operator ci ha chiesto se gli assicuriamo che lo possiamo fare anche in inglese (e ovviamente possiamo) e lo dirà ai suoi clienti.
In un paio di occasioni mi sono emozionato anche io nell'ascoltare una canzone e Fabio mi ha confermato che è stato assolutamente reciproco perchè anche lui mentre cantava aveva un brivido lungo la schiena.
Evvai! Viva i 150 anni dell'Italia. !
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