Non avevvo voglia di letture "pesanti" in questi giorni e mi ero portato questo "Sgt. Pepper. La vera storia." per continuare l'approfondimento che sto facendo sulla musica dei Beatles.
Un libro per cultori del genere, sicuramente, ma anche un flash su un anno mitico, il 1967, che è lo spartiacque di un cambiamento che segnerà i decenni a venire, nella musica come nella società e nel costume.
Io avevo tredici anni ma mi ricordo benissimo quando andai a comperare Sgt. Pepper e lo ascoltammo con gli amici in religioso silenzio sullo stereo di casa mia (dei privilegiati perchè avevamo il complesso e l'impianto era uno strumento di lavoro).
Non si era mai ascoltata una musica del genere, suoni nuovi, rumori, i pezzi tutti di seguito senza silenzi tra l'uno e l'altro, le follie della copertina (la prima con i testi, la prima con i gadget da ritagliare, la prima a libro), le tracce nascoste, gli ultrasuoni che solo i cani potevano sentire.
Come scrisse un critico musicale (Langdon Winner) nel 1968,
"Dai tempi del Congresso di Vienna, 1815, la civiltà occidentale non fu mai così vicina all'unità come nella settimana in cui venne pubblicato il Sgt. Pepper. In ogni città europea o americana, giradischi e radio suonavano 'what would you think if I sang out of tune', 'woke up, got out of bed', 'look much older, and the bag across her shoulder', 'Lucy in the sky with diamonds', e tutti ascoltavano. Non avevo mai ascoltato nulla di tanto straordinario. Per un breve momento, la frammentata coscienza del mondo occidentale si riaggregò, quantomeno nelle teste dei giovani."
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