Oggi hanno girato scene di un film alla Scuola ed è di per sé una bella storia.
Ma c'è una storia nella storia.
Quando ho incontrato il regista, è stata Marina a creare l'occasione tramite una sua vecchia compagna di scuola, non l'ho riconosciuto e solo la lettura di un trafiletto che parlava del film in lavorazione mi ha fatto scoprire il suo nome: Bruno Gaburro, il regista di un film in cui 38 anni fa ho fatto la comparsa recitando una particina.
Quando ci siamo rivisti ieri e oggi è stato un flashback, 38 anni non sono poi proprio pochi,
ma Bruno ovviamente aveva memoria lucida di quel film e oggi mi ha portato una copia di quel "I figli di nessuno".
Un vero tuffo indietro nel tempo, uno stop & rewind, anche perchè il film l'ho visto una sola volta e la mia particina durava pochi secondi ma oggi ho ripassato quei secondi con la velocità del tempo che è trascorso, fotogramma per fotogramma.
Facevo la parte del suonatore in una festa di paese con chitarra, ovviamente, e cappellino di paglia come si usava a fine ottocento.
La scena partiva con un campo strettissimo mentre
baciavo la morosa di allora (mi aveva fatto impressione all'epoca, nei pochi istanti, vedere il mio faccino così ingrandito sullo schermo) e rivedermi ora aggiunge ai ricordi che ho dalle fotografie del tempo la dimensione del movimento: ho il senso di vedere catturato davvero un pezzo di tempo.
La scena che indugia sul bacio per una seconda volta si interrompe perchè stanno per iniziare le danze e devo suonare per la festa della trebbiatura del granturco.
Con sguardo preoccupato perchè temo che
scoprano la mia assenza lascio la ragazza e corro sul palco tenendomi ben stretta la paglietta.
Guardando bene l'immagine non ricordavo di avere avuto i basettoni così lunghi, forse all'epoca era "di moda".
Sono le uniche due immagini (a parte quella del bacio ma sono talmente avvinghiato che non mi si vede in viso) in primo piano perchè poi nelle altre mi si vede di sfondo mentre la macchina da presa segue il ballo dei protagonisti.
Fine della mia esperienza nel mondo del cinema, o meglio fine del primo periodo perchè oggi Bruno mi ha chiesto di fare un'altra piccola scena: uscendo dalla scuola con il violoncello in spalla saluto il protagonista che arriva.
38 anni, due immagini imbottigliate in una capsula del tempo.
E' improbabile ce ne sarà una terza, almeno con uguale intervallo e pensandoci bene mette un briciolo di malinconia.
Per ora mi tengo il mio sorriso storico che in 38 anni non mi pare cambiato.
Ultimi commenti