Continuo a trovare insopportabile il modo in cui i giornali (almeno quelli online) danno conto degli eventi in Giappone. Con la sola eccezione de Il Post, mi pare che tutti gli altri continuino a "inzuppare il biscotto" ovvero a esaltare le notizie e caricare i vocaboli e gli aggettivi.
Di certo è successo qualcosa di grave nelle centrali ma lo sapremo solo a "bocce ferme" e dati alla mano, per ora lo scandalismo mi sembra tanto falso, più interessato a creare emozione per i referendum italiani che alla verità.
Ammesso che probabilmente la scelta di non seguire la strada nucleare per l'Italia sia la scelta più giusta (e non per motivi tecnologici ma per la nostra incapacità politica di gestire processi e formalismi così delicati) mi seccherebbe scoprire che il voto è stato artificialmente influenzato da informazioni distorte che qualcuno ha fornito sapendo di mentire.
In treno, tornando dal meeting sull'agenda digitale, ripensavo al lavoro che c'è da fare, alle proposte da presentare, alla fatica di spiegare per l'ennesima volta perchè l'informatizzazione di un paese sia una scelta vitale e strategica.
Per quanto riguarda le proposta relativa ai temi della sicurezza di cui mi occupo, per ironia della sorte, ho un compito facile perchè si tratta di ripetere quanto andiamo dicendo da anni con il CLUSIT, con quello che ho contribuito a elaborare nel team di esperti di ENISA, e che, avendo fatto poco o nulla in Italia di quanto si diceva allora, è ancora maledettamente attuale.
Mi ha colpito la tenacia di quanti erano oggi a Milano, molti dei quali sono sulla scena dell'informatica italiana da decenni e continuano a credere che anche il nostro possa diventare un giorno un paese normale, specialmente dopo aver visto la slide della rappresentante dell'Unione che faceva vedere come ci sono solo tre paesi al mondo che non hanno un piano strategico sulla crescita digitale: Libia, Somalia e Italia.(devo ritrovare quella slide, vale più di mille parole)
Mi ha colpito la forza che ha l'Europa, pur con tutti i suoi limiti, di imporre ai paesi membri un percorso e un passo che da soli non saprebbero tenere e la lucidità con cui i piani vengono comunque presentati e schematizzati. Spero sempre, come accade anche nelle famiglie, che certe cose si facciano "per non fare brutta figura", anche se non per motivazione e comprensione profonda, ma che si facciano.
Certo, anche oggi ci sono stati interventi pasticcioni, alcuni molto settoriali, alcuni completamente fuori tema, altri (quelli che mi fanno sbuffare) "il problema è un altro", "è una questione di cultura...", altri ancora inutilmente polemici che verrebbe da dire che è ovvio che i politici non capiscono: se questo è il livello degli informatici...
Ma proprio perchè la gran parte degli interventi era invece lucido, perchè i tempi sono ben definiti (prossima tappa a maggio al Forum PA), perchè lo schema europeto evita dispersioni, credo si sia avviato qualcosa che costringerà a inserire il tema della crescita digitale del nostro paese assieme agli altri grandi temi nell'agenda della politica, dall'ecologia al lavoro, dalla giustizia alla sanità, dall'economia alle pensioni.
A parte la massima storica che campeggiava sui manifesti di propaganda durante la seconda guerra mondiale, mi pare che queste guerre "mediatiche" facciano perdere il senso di cosa si deve e non si deve fare.
Da una parte è giusto che si voglia informare, si cerchino notizie, testimonianze, ma dall'altra chi è in azione (penso al pilota che rilascia dichiarazioni come se niente fosse) deve semplicemente tacere, come dovrebbero tacere i generali, i ministri, i funzionari che sono impegnati in prima linea. Se l'azione è seria allora devono essere serie anche le attività di contorno.
Certo, si potrebbe dire che la cosa non è seria ed è giusto che Frattini, La Russa, Bossi e tutti gli altri straparlino: peccato che stiamo parlando di una cosa che invece è maledettamente seria, e provate a chiederlo ai libici dall'una e dall'altra parte se non è vero.
Si ha l'impressione che nessuno sappia più stare al suo posto.
Nel vedere il carro carnevalesco con "villa Berlusconi" con le immagini dissacranti, la gente che scattava foto e rideva del "re" come in ogni carnevale mi dicevo che questa storia gli costerà più di quanto non si creda, non c'entra la giustizia, c'entra il senso comune.
Sul carro la satira era greve, come è giusto che sia, e lo sputtanamento trimalcionico evidente.
Quando poi mi è passato di fianco con la canzoncina "Ruby Ruby du bist wunderschoen" con lo zum-pa zum-pa zum-pappà della musichetta tirolese, mi è apparso tutto il grottesco della caduta dell'idolo, sbeffeggiato dai sudditi, con quel trattore che si allontana che annuncia una uscita di scena ingloriosa.
Sembrava uno spot felliniano. 15 secondi, una storia. Buon 8 marzo a tutti.
Si sa, le leggi dovrebbero servire per tutti e chi le propone dovrebbe sostenerle mostrando quali e quanti benefici e principi la legge proposta intende salvaguardare e proteggere.
L'avv. Ghedini in proposito è molto schietto: "non serve al Premier e quindi va ritirata" ripetendo ai suoi che le leggi o si fanno per Berlusconi o stiamo a perdere tempo e non siamo stati pagati per quello.
Per capire meglio la situazione in nord Africa, sono andato a ripescare e riascoltare il discorso che Obama ha fatto all' Università del Cairo rivolto a tutto il mondo islamico il 4 giugno del 2009.
Un discorso netto, semplice, diretto, da grande statista che sposta l'attenzione sui grandi temi della pace, della tolleranza, del futuro, delle donne e dei giovani senza cedere sulla fermezza con cui dire no alla violenza.
Cita più volte il Corano, riconosce il grande valore della cultura islamica nella storia dell'umanità, usa sé stesso come testimonial, fa affermazioni forti su Israele e Palesina, su Afghanistan e Irak ma soprattutto sull' uguaglianza, il diritto, la libertà e la democrazia.
E' sintomatico che nelle rivolte in Egitto, in Tunisia, in Libia non si siano viste le "classiche" scene delle rivolte mediorentali, bandiere USA e Israeliane bruciate, slogan contro gli "infedeli", ma giovani e donne che reclamano libertà e giustizia, democrazia e prosperità.
Sarà effetto di quelle parole? Difficile dirlo con certezza.
Sono le Trombe di Gerico che hanno fatto cadere le mura della città? Come possono delle trombe (in realtà sette corni) far cadere mura salde di mattoni? A leggere il Libro di Giosuè si capisce: non sono le trombe, quelle sono il segnale, è la gente che fa cadere le mura, le trombe servono a innescare e guidare l'assalto.
Allora anche il discorso di Obama diventa importante per capire, potrebbe essere come quelle sette trombe che fanno breccia nel vecchio e aprono al nuovo, al New Beginning, di cui parla Obama.
Qui c'è la trascrizione integrale del discorso e qui la versione in bassa risoluzione. Una curiosità: ma come fa a tenere un discorso di un'ora, tanto determinante per il destino di noi tutti senza leggere? Non posso credere che vada a "a braccio", troppo rischioso, non posso pensare che vada "a memoria", non legge e non ha "il gobbo", guarda la gente, fa lunghe pause: un altoparlantino nascosto che gli suggerisce?
Adesso pare che Ruby fosse maggiorenne perchè in Marocco, paese notoriamente disorganizzato, la sua nascita è stata registrata due anni dopo, e poi per stare in sicurezza diranno che non era la nipote ma la nonna di Mubarak...
Certo che i tedeschi sono proprio teneri: il loro ministro della difesa si dimette perchè si è scoperto che ha copiato la tesi di dottorato e ritengono che questo sia moralmente inaccettabile.
Chissà cosa farebbero a uno che froda il fisco o ...
Verrebbe voglia di fare una "trasfusione", anche solo qualche litro del loro senso etico per portare un pochino di aria pulita anche qui.
Ci vuole una forza non comune, non c'è dubbio (e anche una faccia) per andare a un'assemblea di cattolici e dopo aver baciato Gheddafi, avere uno "stato di famiglia" imbarazzante, una vita notturna, diciamo quantomeno turbolenta, avere il coraggio di parlare di ideali della famiglia che la scuola di stato non rispetta.
"El g'ha la forsa d'en liun", come diceva Jannacci a proposito della "televisùn che rimpirlisen la pupulasiun", i fatti di pochi momenti prima, di pochi giorni non esistono, scompaiono, invenzioni. E' una casa sorprendente che non si riesce a spiegare a chi non ha vissuto la storia degli ultimi vent'anni.
Ieri il cappello da carabiniere, oggi il discorso da salesiano, ieri prudenza con Gheddafi, oggi Gheddafi deve andarsene: chiunque sulla faccia della terra, troverebbe impossibile dire tutto e soprattutto fare, il contrario di tutto.
Ma quello che mi disgusta non è lui, non mi da più fastidio la sua voce, non più di quanto ogni volta me ne dia: trovo vergognoso l'applauso di chi lo ascoltava, di chi poi pretende di andare nelle chiese, negli oratori a "educare", che plaude una morale indegna e predica la castità e la modestia.
Il sogno di chi osa credere che ci sia un futuro da costruire, di gente normale che osa sognare.
C'è il disegno del futuro, il ruolo della tecnologia, dell'innovazione, il ruolo fondamentale dell' istruzione, il ruolo delle energie pulite, della biotecnologia. Il tutto in un contesto di grande rispetto istituzionale.
Un discorso pieno di riflessioni non valide solamente per gli americani, ma uno "Stato dell'Unione" che deve far riflettere tutti "Reinventing ourselves". Un discorso che richiede un'ora ma è un'ora ben spesa.
Seguo con attenzione stupita quello che succede in Libia dopo quanto già accaduto in Tunisia e in Egitto.
Non capisco se compiacermi per la caduta di regimi totalitari o preoccuparmi per l'avvento di "ismi" di cui temere ancor più la portata. Questo scoprire di saperne troppo poco della vita di milioni di persone che vivono non lontano da noi mi turba, mi domando se anche io, in fondo, non sia vittima di quella sottile intossicazione che per nascondere l'oscenità del quotidiano acceca tutti rispetto al mondo.
Ripenso alla vergogna del servilismo nei confronti di Geddafi giustificata dalla sua forza e dal suo potere economico e ora la voce della sua fuga ingloriosa come del leader tunisino che lascia forzieri di ricchezze sottratte alla sua gente e chissà quante altre ne ha al sicuro altrove.
Un'intera area del mondo si muove come un terremoto e non capisco cosa stia realmente succedendo. Vorrei avere un ministro degli esteri che spiega e agisce, vorrei avere un governo che si muove con la comunità internazionale per far sì che questo incendio non diventi una furia incontrollata ma bruci solo la sterpaglia.
Vorrei un paese che più di tutti alza la bandiera dei valori, della libertà, della democrazia, con voce più forte perchè siamo nel cuore di questo Mediterraneo che è culla di civiltà e che ora racconta di stragi e di possibili guerre.
Con voce più alta perchè siamo giovani, di storia recente, con una Costituzione che ha fatto tesoro di tutto ciò che l'uomo ha imparato sul diritto, la dignità e la libertà dall'antica Grecia fino alla rivoluzione francese e a quella americana.
E invece ci si vergogna quasi di celebrare i nostri 150 anni, si tace di fronte a un puttaniere che bacia le mani insanguinate e che offende ogni giorno tutti i nostri valori più sacri.
Ho deciso. Come un garofano del Primo Maggio io il 17 marzo metterò la coccarda tricolore.
Non per orgoglio patrio, non sono un nazionalista, ma la porterò per dire con forza che quei valori nati proprio sotto i miei piedi, qui, tra Solferino e San Martino, non servono solo a me ma servono per guidare chi potrebbe non trovare la strada in mezzo al fumo degli incendi o sotto le fucilate delle milizie.
Di questi tempi mi pare illuminante l'incipit del film Sesso e Potere (brutto titolo italiano per Wag The Dog "= "Fai scodinzolare il cane", cioè se il cane non scodinzola fai scodinzolare il (corpo del) cane ).
Per sviare l'attenzione dell'opinione pubblica sulle "marachelle" del Presidente si inventa la controinformazione: il bombardiere B3, una guerra che esiste solo in TV, un eroe...
Già, speriamo che il film non l'abbiano visto sennò qui tra poco dichiarano guerra alla Jacuzia, tanto Putin è un amico...
Questo è l'inizio del film e il seguito c'è su YouTube a spezzoni, da non perdere. (poi vi spiego perchè i testi sono tutti al contrario, l'ho capito stasera grazie a Matteo Flora all'Equicena)
Scorro disgustato le notizie del puttanaio che emerge ogni giorno più greve e vergognoso e non riesco ad addentrarmi nella lettura senza sentirmi offeso dallo schifo e dalla sfrontatezza anche di chi difende questo insulto costante alla dignità di noi tutti con argomentazioni umilianti per chiunque abbia ancora un briciolo di etica.
Mi rifugio nella bellezza come un sapone che lava via la sozzura e ripenso al concerto di oggi, all'atmosfera di compostezza e di armonia che i 14 violoncellisti della Scala ci hanno offerto, dalla grintosa opera di Carlo Boccadoro al soave trasporto della sonata in Sol Minore di Bach.
Mi piace leggere i commenti di amici che stimo e la freschezza di alcuni amici dei miei figli che riflettono su quanto sta accadendo senza sparate demagogiche o ottuse posizioni preconcette.
Io trovo che la riflessione di Pietro Ichino che mi ha segnalato Antonio e l'articolo di Ezio Mauro segnalato credo da Alfonso ancora prima che il risultato del referendum si conoscesse, siano due approcci utili a vedere la sfida non solo nel "chi vince e chi perde" ma quale sia in realtà ciò su cui dobbiamo riflettere.
Leggo svogliatamente le cronache delle posizioni sindacali della FIOM e i commenti dai blog degli amici (con Alfonso e Antonio siamo assolutamente in lunghezza d'onda), mi sembrano voci vecchie, fuori dal tempo e spero proprio che i voti dei lavoratori diano segnali diversi ai loro dirigenti sindacali come li hanno dati gli elettori ai partiti.
Non ho mai avuto particolare simpatia per il sindacalismo impiegatizio e invece grande stima per quelli che davvero lottano per salvaguardare il lavoro con lucidità e lungimiranza, ma credo soprattutto che lo scopo di una lotta sia di vincere e non solo di "stabilire dei principi".
Se penso alla baracca davanti alla Federal Mogul a Desenzano con i pochi lavoratori rimasti che non vedono o non vogliono vedere che la battaglia è ormai persa, mi domando che senso abbia tutto ciò (rimango dell'idea che invece dei cartelli "No alla chiusura" dovevano chiedere al Sindaco di vincolare l'area della fabbrica a verde pubblico e non lasciare che diventi un altro centro commerciale con un lucroso ritorno per chi disinveste dalla fabbrica).
Con la FIAT mi pare la FIOM stia chiedendo ai lavoratori di entrare in un ingranaggio perdente che tra l'altro fa emergere quelli che a sinistra parlano a voce alta ma sono incapaci di governare, felici di essere oppositori a vita.
Marco Fedi e Federica Mogherini sfilano tra i primi davanti al banco della presidenza della Camera per votare la sfiducia al governo Berlusconi e il segretario Pd Pierluigi Bersani li aspetta a pochi passi e li abbraccia. Fedi, malato, è giunto apposta dal'Australia dove sta seguendo un ciclo di cure, mentre la Mogherini termina oggi il tempo previsto dai medici per la sua seconda gravidanza. I due hanno votato tra gli applausi delle opposizioni, come anche Giulia Bongiorno e Giulia Cosenza, giunte alla Camera nonostante la gravidanza a rischio.
Se la Cina censura la rete, se blocca l'accesso alle informazioni c'è l'insurrezione contro "l'attacco alla libertà e ai diritti fondamentali".
Se invece lo fa gente "perbene" come PayPal, Amazon, Mastercard, che cercano di bloccare Wikileaks, perchè si è infranto "un punto del codice di servizio", allora va bene è tutto a posto. (il fatto che l'intervento sia stato richiesto dal governo USA lo leggeremo tra vent'anni su Wikileaks2 la vendetta)
Non credo che il governo USA riuscirà a fermare la rete, non ci è riuscito quello Cinese non per inettitudine ma perchè per ogni nodo che cade, cento ne nascono.
Wikileaks mi pare un caso emblematico delle sfide del nostro tempo, arrestano Assange non per aver diffuso informazioni (che qualcuno ha passato) non perchè ha svelato segreti (tutti i centri di spionaggio sanno tutto dei "colleghi") ma perchè quelle informazioni sono arrivate a noi e noi non dovevamo sapere, dovevamo continuare a credere alle foto ufficiali, ai servizi televisivi, ai "colloqui cordiali".
Quando ero all'università tra i testi d'esame c'era "The Pentagon Papers" un libro tratto dalle rivelazioni del New York Times che era venuto in possesso di un documento del Pentagono in cui veniva dimostrato che il governo aveva sistematicamente mentito sull'andamento della guerra in VietNam.
Un Wikileaks ante litteram (siamo nel 1971, internet ancora non esiste) e nessuno si è sognato allora di far chiudere il New York Times ma anzi, grazie alle rivelazioni la gente ha capito quanto fosse sporca quella come tutte le guerre.
Ovviamente le spie continueranno a spiare, è il loro mestiere, i governi continueranno a tramare gli uni contro gli altri, il potere non conosce alternative, ma c'è un nuovo attore sulla scena, quello che fotografa i tumulti a Teheran con i cellulari, quello che manifesta con i cartelli in inglese pur essendo in cina, quello che racconta le brutalità in diretta su Twitter, ed è un attore che non si può incarcerare, non bastano gli stadi di Pinochet, non si può zittire, ha miliardi di bocche, non si può fuorviare, ha miliardi di occhi e orecchie. Siamo io, te e tutti gli altri.
La proposta nella legge finanziaria vuole limitare i fondi a 100 milioni, come dire ai cittadini: "ditemi a chi volete fare una donazione" per poi prendere una parte di quelle donazioni e farne altro.
Insomma è come fregare i soldi dalle cassette dell'elemosina e la sola immagine che ho in mente è quella dello sceriffo di Nottingham che ruba la monetina del bimbo in Robin Hood
Ovvio che firmo e invito a firmare, anche se pare non ci siano possibilità perchè la norma cambi, abbiamo il dovere di dire che è una vergogna, quando poi leggo che nella finanziaria ci sono 13 miliardi per comperare 131 cacciabombardieri F35 e penso allo sfacelo della scuola, della cultura, del patrimonio artistico mi chiedo chi andremo a bombardare dopo aver bombardato le nostre scuole, i teatri e i musei.
E' una notizia che merita riflessione nel merito e nelle alterazioni che la notizia subisce: la Corte Costituzionale in materia di carcere preventivo per reati sessuali ha stabilito che al magistrato non può essere tolta la possibilità di disporre
misure alternative al carcere «nell’ipotesi in cui siano acquisiti
elementi specifici, in relazione al caso concreto, dai quali risulti che
le esigenze cautelari possono essere soddisfate con altre misure».
In parole povere, e mio nipote Alberto ne sa qualcosa!, con il decreto legge dello scorso anno, basta una denuncia per molestie sessuali, non importa quanto gravi o lievi, non importa se ad accusare sia un minorenne, scatta il carcere preventivo e si attende il giudizio.
Una sentenza, quella della Suprema Corte che dice, in sostanza: spetta al giudice valutare le circostanze prima di disporre la carcerazione preventiva.
E dovrebbero essere tutti soddisfatti per il senso di profonda civiltà che la sentenza esprime.
Invece leggedo i titoli dei giornali sembra che sia una sentenza che evita il carcere a stupratori e mostri:
E' populistico e grave che il Ministro Carfagna disinformi con la medesima protervia di chi dice "Basta tasse", "No all'immigrazione clandestina", "No alla violenza sui bambini" ma non meno grave che i giornali in fondo cavalchino il macabro e pur dando conto dell'opinione del Ministro, non spieghino ai lettori come stanno le cose.
Per fortuna ci sono i commenti dei lettori e almeno la notizia del Corriere è commentata da alcuni lettori che riportano il tema agli elementi di sostanza.
Io sono contento di avere una Suprema Corte che tiene a bada le veline che fanno il Ministro e spero che la sentenza sia pubblicata presto e che mio nipote possa beneficiarne quanto prima perchè ogni giorno di carcere preventivo che non sia stato valutato con profonda coscienza è una vigliaccata.
Non sopporto di leggere della vicenda del ministro Scajola.
Non sopporto i paladini che accusano e chiedono dimissioni dimenticando che per il nostro ordinamento giuridico, per ora, una persona è innocente fino a che non è stata emessa una sentenza da un tribunale e Di Pietro per primo dovrebbe saperlo.
Non ho certo simpatia per il governo e credo che nell'affare degli appalti e nella gestione delle emergenze si siano commessi abusi e illeciti ma credo che a stabilirlo non debbano essere i giornali o le testimonianze di questo o quello di cui nulla sappiamo e di cui non sappiamo se chi è accusato ha avuto modo di contestare la veridicità.
E' un paese il nostro in cui il rapporto di equilibrio tra i poteri sta saltando e siamo come una nave il cui carico in stiva non è più fisso ma si sposta ad ogni onda: ora il potere esecutivo invade il campo di quello giudiziario, ora quello giudiziario si accanisce contro querllo legislativo e poi il "quarto potere" si sostituisce al potere giudiziario nel fare processi sommari e di nuovo il potere esecutivo vorrebbe zittire il potere dei media perchè scomodi e non asserviti.
Se il sig. Scajola ha commesso un illecito la cosa deve essere stabilita secondo le regole del nostro Codice, altrimenti tanto vale introdurre l'ostracismo come facevano nella pur democraticissima Atene ma se si perde il lume della ragione accecati dalla lotta per il potere e non per la giustizia perdiamo tutti.
Da oggi è online "Il Post", un nuovo modo di fare informazione online guidato da Luca Sofri.
Io mi sono "abbonato" subito e consiglio a voi di leggere l'editoriale di Luca e decidere se vorrete anche voi continuare a seguire questo progetto che dovrebbe portare a risultati davvero importanti nel nostro orizzonte futuro.
Stamattina mi sono preso un'oretta per guardare alcuni spezzoni di Raiperunanotte, imbeccato all'inizio da un post di Dettori (grazie Gianluca) che sta rilanciando dalle sue pagine tutti i filmati della trasmissione che sono su YouTube. Con l'impegno a Pula mi ero perso questo pezzo di storia italiana del presente e se ancora non ho visto Avatar, mi sembrava sbagliato non conoscere ciò che accade a noi, alla gente in questo disastro della politica.
Ne ho tratto una riflessione su cosa sia la rete oggi estendendo la riflessione di Rifkin sull'empatia.
Interessante: ciò che ci caratterizza in quanto esseri umani è l'empatia e grazie allo sviluppo della rete oggi possiamo essere ancora più empatici o come lui dice dotati di "consapevolezza biosferica"
Qui il video della presentazione dei suoi principi a un At Google Talks e se avete un'oretta da investire è un buon modo per passare la vostra domenica mattina o domenica pomeriggio, le cose che dice sono davvero intriganti._
Per noi comuni mortali si chiama rispetto dei termini: provate a presentare in ritardo una domanda, una denuncia dei redditi, l'ammissione a un concorso e ditemi cosa accade.
Per noi comuni mortali, se qualcuno in famiglia perde il treno perchè mangia un panino, se ti fa perdere il volo per andare in vacanza, se si dimentica di presentare la domanda per l'iscrizione all'università allora diciamo che è irrimediabilmente un imbecille.
E invece no, "burocrazia", è un nuovo termine che indica quanto siamo imbecilli noi che la rispettiamo credendo che nel contratto sociale, valga per tutti il rispetto di quello che tutti abbiamo comunemente concordato, un nuovo termine che mentre continua mantenerne saldo l'obbligo per noi, ne fa un elastico da tirare o mollare a picere per chi le regole le fa.
I bambini, che hanno un grande senso della vita, quando il gioco diventa troppo teso o ansiogeno, ne sospendono le regole con una formula magica che nelle varie regioni d'Italia prende nomi diversi ma con lo stesso significato: "arimortis", "bandus", "arimo" ecc.
Ecco che i nostri governanti non rispettano le regole per colpa della "burocrazia" e gridano "arimortis", per sospendere il gioco le cui regole non sono più capaci di rispettare.
Ascoltavo stasera questo brano di Luigi Tenco datato 1967 e ascoltandone le parole pensavo a quanto siano ancora purtroppo attuali: segno che non è cambiato nulla?
Non credo, è solo il segno di un impegno difficile che era giusto più di quarant'anni fa e che non bisogna smettere di perseguire.
Qui c'è un link ad un audio migliore ma il video, anche se tagliato, mostra Tenco e la sua faccia accompagna le parole.
Federica Mogherini ha scritto un bel post (per chi, nonostante tutto pensi che il PD non sia quello ufficiale ma sia quello delle persone che ancora credono possibile un altro modo di fare le cose) e vale la pena di leggerlo adagio.
Non c'è nessuno scoop, nessun pettegolezzo sulla riunione della direzione del PD ma, come già quest'estate quando ci siamo incontrati a Sesto, Federica riesce a dare un punto di vista, o meglio un punto di riflessione, che permette di distaccarsi dalla imbecillità degli apparati e di non perdere la prospettiva del cambiamento per cui vale la pena di impegnarsi.
Mi danno fastidio le discussioni sulla riabilitazione di Craxi con tanto di intitolazioni di vie, piazze e giardini. Condannato "In nome del popolo italiano" con sentenza passata in giudicato non capisco proprio perchè si giri intorno con riflessioni bizantinose e poi ci si domanda perchè la gente normale è perplessa di fronte a un sistema giudiziario manzoniano dove ai poveri cristi la bolla d'infamia rimane per l'eternità.
Forse sarei d'accordo solo con un bel punto esclamativo VIA CRAXI !
Stasera abbiamo suonato nella sala del Consiglio Comunale di Padenghe e dopo il concerto ci siamo fermati a chiacchierare con assessori e amici e davvero si respira un bel "clima" a Padenghe: voglia di fare, di occuparsi davvero delle cose che fanno bene al cuore della gente come una festa di bambini e della buona musica.
E' stato bello scoprire vecchie conoscenze che ora fanno gli assessori con semplicità e dedizione e vederli alla fine, spostare le sedie e ripulire i tavoli mi è sembrato un gesto di semplice attaccamento alle cose che stanno facendo.
Se penso alla pochezza superficiale di Desenzano verrebbe voglia di chiedere "asilo", se non politico, almeno "culturale" a Padenghe.
Rimugino sulla vergognosa notizia dei leghisti di Coccaglio (un paesino del bresciano) che vanno di casa in casa a scoprire e cacciare i clandestini e per ironia e oltraggio l'operazione è chiamata White Christmas (white nel senso della razza ovviamente).
Ripenso a quello che ricordo del catechismo, di Maria e Giuseppe che vagano e non trovano da dormire se non in una stalla e vedo i vigili di Coccaglio, come centurioni romani che controllano i viandanti, che senz'altro avrebbero cacciato Maria e Giuseppe, certamente senza permesso di soggiorno.
Fosse per questi schifosi non ci sarebbe un nuovo Gesù che nasce fra noi e, pur non essendo io pratico di queste cose, non riesco a capire come facciano i cattolici a tacere a non urlare dalle loro chiese, a non sputare addosso a questi che dicono addirittura che lo fanno per difendere la "tradizione cristiana".
Gesù disse forse "Abbraccia il tuo fratello solo se bianco?" Disse forse: "Prima di accogliere lo straniero controlla che abbia il permesso di soggiorno?"
Se i cattolici tacciono le puttane e le ragazzine di Sua Maestà, se i cattolici tacciono la negazione del loro stesso vangelo, allora è meglio che chiudano le loro chiese e ammettano che sono del tutto inutili e falsi i loro "scambiamoci il segno della pace", i loro "dalla lettera di..." perchè mentre continuano a leggere, senza forse dargli più peso, "In quel tempo..." non si rendono conto che il loro Gesù viene crocifisso di nuovo "In questo tempo".
Parto dalla segnalazione di un video che racconta una storia che non sapevo: la Baxter una delle aziende incaricate dal governo USA di fornire i vaccini contro l'influenza suina ha avuto ooops un "incidente" e stava per immettere in circolo una partita di vaccino contaminato da virus dell'aviaria.
L'incidente è avvenuto nella filiale austriaca della Baxter ed è stato sverntato perchè in un test finale su cavie... queste sono morte tutte.
Dopo aver guardato il video per intero (sei spezzoni da 10 minuti) mi sono guardato le notizie ricavabili dal web e ho scoperto "un mondo", dalle teorie del complotto mondiale, ai naturisti che sono contro i vaccini e devo dire che ne esco turbato.
Qual'è la verità? Intanto sull'incidente alla Baxter ho trovato riferimenti di giornali non scandalistici e una ricerca su Google porta a oltre 100000 link.
Non c'è dubbio, tutta la questione dell'influenza, della pandemia, delle farmaceutiche, delle vaccinazioni di massa, puzza da morire.
Mi vengono in mente libri come "Stato di paura" di Crichton o i film sugli scarsi scrupoli delle multinazionali o le notizie emerse dopo molti anni sull'uso di cavie umane per esperimenti militari per valutare l'impatto di contaminazioni di massa.
Questo stesso post aumenta la paura o aumenta l'attenzione? Me lo sono chiesto prima di scriverlo: allargare la catena di sant'antonio o, per quanto possibile interromperla?
Se c'è una battaglia in atto è certo quella dell'informazione, da una parte i canali di massa e dall'altra i microrivoli dei blog e dei video e non è detto che i secondi siano veri per definizione ma il solo fatto di essere qui a parlarne mi pare significativo.
Come chiedeva Momo dal suo blog a proposito della situazione dell'acqua contaminata a San Felice del Benaco, invece di distrarci con nani e ballerine, c'è qualcuno che vuole chiedere conto al nostro governo di questi eventi?
Ho letto questa magnifica riflessione di Massimo Mantellini sulla nostra classe dirigente e volevo commentarla, poi mi son detto che non c'è nulla da aggiungere alla sua scrittura se non leggerla e pensare.
La pacatezza, la compostezza e nel contempo la severità del giudizio hanno il tocco dell'oratoria classica, e non mi sorprenderebbe di immaginare questo testo dato come compito in classe di latino o di greco, sapendo che le stesse parole avrebbe potuto scriverle Cicerone o Erodoto.
In fondo non c'è insulto o qualunquismo o peggio rassegnazione, c'è invece un sottile invito all'azione, a riflettere e ad agire, a fare appello alla propria dignità per cambiare lo stato delle cose.
Non mi dispiace neanche un po', i cattolici e i moderati sono una grande opportunità per il PD ma non sopporto la falsità da sagrestia e l'apertura dell'articolo di Repubblica esprime bene ciò che non mi va giu :
Pd, Rutelli annuncia lo strappo "Percorso diverso, con persone diverse"
Di questi tempi credo che i tre milioni di persone che hanno votato per scegliere il segretario del PD sia una bella lezione: è possibile fare le cose in modo diverso e ci sono milioni di persone che lo vogliono fare.
Avrei preferito Franceschini ma questo non conta, conta il fatto che iscritti ed elettori non sono due pianeti lontani, conta il fatto che viene ridata dignità ad una istituzione "il partito politico" previso dalla nostra Costituzione e così deviato in questi ultimi vent'anni, fatto macchina di preferenze, sistema per piaceri, meccanismo per far soldi, veicolo di incompetenza e vanagloria dei mediocri.
Non che siano tutte rose e fiori, già a vedere le liste c'era da storcere il naso, ma quanto di buono c'è nell'evento supera di gran lunga quanto ci sarebbe ancora da migliorare.
Leggo della storia (vera? presunta? montata?) dei carabinieri che avrebbero ricattato il presidente della regione Lazio e mi domando come sia possibile che dei Carabinieri facciano una cosa simile.
Capisco (senza ovviamente condividerlo) il fatto che De Lorenzo a suo tempo avesse ordito un colpo di stato: alto tradimento certo ma ancora dentro una possibile interpretazione di volontà di difendere un modello di società per la quale ci si sente responsabili.
Ma qui siamo a livello di rubagalline con l'aggravante del ricatto e l'aggravante ulteriore di colpire un pezzo di una istituzione.
Essendo figlio di un maresciallo dei carabinieri, avendo vissuto la mia infanzia in caserme, ci sono alcuni valori che l'arma rappresentava che mi sembrano importanti baluardi del vivere sociale e se ad infrangerli sono gli uomini stessi che dovrebbero invece tutelarli, beh... mi girano i santissimi!
Quello che stupisce dalla lettura del resoconto del Consiglio Comunale di Desenzano è che il leghista Polloni nella sua interrogazione in cui chiede al Sindaco come sia possibile avere un dirigente che fa l'assessore in un altro comune ma in una giunta di colore politico diverso, non si rende conto della gravità di ciò che il suo ragionamento implica.
Dice, in sostanza, che non conta se un dipendente è bravo, fa bene il suo mestiere, conta la sua appartenenza politica (come potrebbe contare il colore della pelle, la religione, o la città di nascita) e diventa la legittimazione del clientelismo. Ora, essendo lui un dipendente di un ente pubblico (l'Ospedale di Desenzano) viene da chiedersi se non troverebbe offensivo se qualcuno gli dicesse che è in quella posizione perchè appartiene ad uno specifico partito e non per le sue capacità.
Certo, sembra una piccolezza in confronto all'enormità del servilismo degli amministratori locali rispetto alle pressioni da parte, si dice, del Cavaliere che impone alla giunta desenzanese di modificare le sue decisioni per permettere l'insediamento alla Esselunga e se questo significa usare terreno destinato a verde pubblico per fare un parcheggio per il night che bisogna sistemare da un'altra parte, che c'è di strano?
E se i progettisti sono consiglieri, assessori, che c'è di male? Lo si sapeva anche prima di eleggerli, se i cittadini li hanno scelti loro hanno il diritto di fare quello che gli pare. Ce lo dimentichiamo spesso, accidenti, che lo hanno scritto esplicitamente nel loro programma, ed è nel loro stesso manifesto politico: Casa della Libertà in cui ciascuno deve essere libero di fare i propri interessi.
Leggo sempre le riflessioni di Federica Mogherini, il suo ragionato ottimismo, la sua dedizione al fatto che c'è un altro modo di vedere il mondo soprattutto se ci giochiamo in prima persona a cambiarlo, sono sempre un'occasione per riflettere.
Il suo post di oggi mi pare davvero importante e se vi prendete 3 minuti per leggerlo forse troverete una risposta sensata alla domanda che ci facciamo in tanti: ma come si fa ad andare avanti in una situazione simile?
Pucci, alias Maria Vittoria Papa, è una bravissima insegnante ed è stata assessore alla cultura del comune di Desenzano con una dedizione e un impegno che ora in molti rimpiangono (ha commesso a mio parere solo un grave errore con la Mediateca e la tecnologia ma è scusabile perchè non la capisce e forse non la condivide, il che è legittimo).
Per il momento accolgo l'invito di Pucci a far circolare l'informazione e a invitare i cittadini a tenersi informati su quanto viene deciso e che li riguarda.
Non voglio leggere di Lodo Alfano, aspetto la sentenza fiducioso.
Non voglio sapere dell'audience di Santoro o delle esternazioni di Di Pietro preferisco studiare il discorso che fa Tan Dun, il direttore della YouTube Symphony Orchestra, e guardare l'esecuzione alla Carnegie Hall (come accidenti fanno a fare video di questa qualità su YouTube?!!) con le presentazioni video e cercare di capire cosa significa in termini di evoluzione della cultura musicale.
Già i titoli dei commenti alla sentenza Mondadori bastano a guastarmi l'umore e devo saltare subito alla pagina di mobius e di audiomulch per mettere subito all'opera le riflessioni fatte con Luca Formentini sui nuovi orizzonti del suono.
Guardo con Liddy il video di Evelyn Glennie e riflettiamo sul significato delle sue parole e lei prende appunti e dice che alla conferenza in Corea la prossima settimana userà quello spunto su ascolto e apprendimento.
Ci sono periodi in cui proprio non voglio leggere, voglio fare, imparare, scoprire, sperimentare, combattere la meschinità che leggo con l'ottimismo di un'alternativa.
Devo avere sensori particolari perchè più si innalza lo squallore del potere e più mi elettrizzano le altre attività e non riesco a star fermo e anzi faccio tre o quattro cose in simultanea come se volessi impedire alla mia attenzione di cadere anche solo per una frazione di secondo sulle nefandezze che non meriterebbero nemmeno di apparire sulle prime pagine dei giornali.
E poi ho ancora 6 CD da ascoltare dalla fiera di Cremona e spartiti da guardare e brani da provare e trascrivere e una stagione bellissima che si sta affacciando con i colori più belli dell'anno.
E' venuta a trovarci Federica "BlogMog" Mogherini, amica dei nostri vicini Massimo e Cristina e parlamentare PD nonchè membro della segreteria del partito.
Leggo da tempo il suo blog e l'ho sempre trovato semplice e diretto, in particolare il suo "diario" così umano e schietto (molto bello il racconto della sua gravidanza poi non andata bene) e i suoi post sul dibattito interno al PD mi erano sembrati molto lucidi nel baillamme di confusione che avvolge il PD.
Ho chiesto esplicitamente a Massimo di farmela conoscere perchè mi aveva stupito la sua scelta di appoggiare la candidatura di Franceschini rispetto a quella di Bersani e volevo capirne le motivazioni, in fondo per avere una chiave di lettura fuori dall' incomprensibile resoconto che ne danno i giornali.
Complice una splendida Tarte Tatin con panna di Sesto che Marina ha sfornato, è stato un incontro piacevolissimo da cui ho tratto la netta sensazione che in mezzo a tanti "tromboni" che sembrano non accorgersi che il vecchio piccì non solo non c'è più ma sarebbe del tutto inadeguato ad affrontare le sfide di oggi, c'è chi come Federica continua a pensare che una strada diversa ci sia e agisce per renderla possibile.
Abbiamo parlato di giovani, di speranza, di ideali, di sezioni incapaci di aggregare la gente e di come si può cambiare e ridare speranza ai nostri figli.
Non ho risposte, ma la spinta a provare ancora una volta a capire, a non lasciar perdere, a non dare per scontato che "non ci sia nulla da fare", Federica me l'ha lasciata e le sono grato per questo.
Andrò a leggermi meglio i temi del dibattito, le idee di Franceschini, i meccanismi con cui si svolgeranno le scelte e chissà che anche a Desenzano non si possa ricominciare.
Maurizio "Momo" Molinari sta facendo un lavoro straordinario nel costringere le autorità di San Felice a dire la verità su come sono andate le cose con l'inquinamento dell'acquedotto e ad informare chiaramente i cittadini.
Non c'è polemica o scandalismo (motivi che mi rendono antipatici i Santoro i Travaglio e via dicendo) nei suoi post, non c'è urlo o insulto, ma la spinta del "dovere civico", del rispetto della sovranità popolare, la decisione di agire concretamente e in prima persona e tanta ostinata fermezza mi ricorda il Ghandi che inchioda gli Inglesi alle loro responsabilità o il ragazzo cinese davanti a carri armati a Tien An Men.
Adesso, perchè la cronaca quotidiana non diluisca il senso temporale degli eventi, ha trasformato i singoli post in una pagina "storicizzata" che permette di capire come si sono susseguiti gli eventii, le promesse, gli impegni, le azioni e le non azioni, le reticenze e i fatti.
In un periodo in cui la politica si fa vaniloquio televisivo e la bugia impera, queste sue pagine sono un modello possibile di come si può immaginare un mondo diverso.
Lui non lo sa, ma come diceva il mio carissimo amico Gianpiero, sta "studiando da Sindaco".
Continuo a seguire con grande interesse e passione il resoconto che Momo sta facendo della vicenda dell'acqua contaminata a San Felice del Benaco.
Grande pacatezza ma anche grande detrerminazione, link, documenti, nomi, fatti, domande chiare e azioni concrete come la manifestazione che ha promosso oggi.
Se ci fosse, gli darei il Pulitzer del blogging gardesano.
Quanto sta accadendo in Iran è impressionante ma è soprattutto impressionante la battaglia tra censura e informazione che circola in rete: Twitter, blogs, foto, filmati, c'è una "storia in diretta" che i carriarmati e gli omicidi non fermano.
Grazie al suggerimento di Mantellini seguo questo Friendfeed e ripenso alle rivolte popolari, da Budapest a Praga a Piazza Tien An Men in cui il resoconto ufficiale viene sostituito dalle immagini dei giornalisti e ora della gente. Certo anche questo potrebbe essere "un falso", non si sa se quello che vediamo in rete sia vero o meno ma l'intreccio delle voci e delle fonti ci aiuta ad avere un'immagine diversa da quella ufficiale.
Guardando i video su YouTube si nota che la gente corre ma cerca di documentare con i telefonini e anche qui l'insieme fa la forza della nuova comunicazione partecipata, per ognuno che riescono a censurare ne passano centro tra le maglie della rete.
Non so se la repressione vincerà nel breve termine, ma il mondo vede e sa, e come diceva una vecchia canzone dei Chicago che usava come base le voci dei manifestanti alla Convenzione Democratica del '68 "The whole world is watching..."
E' vero che se ti scappa il saluto romano e sei ministro è disdicevole, ma già in Dr. Stranamore la "Sindrome della mano aliena" era stato raccontato con maestria (se non volete vedere tutta la scena- capolavoro, andate al minuto 3:12).
1) I sistemi tecnologici che governano la nostra vita sono sempre
più ”infrastrutture critiche” e, specialmente negli enti locali
territoriali occorre una consapevolezza e responsabilità che non esiste
e che va creata (ne stiamo parlando da anni e ora è il momento di agire
davvero)
2) Gli ”incidenti” capitano perchè nulla nella vita ci è garantito
e conta quello che si fa per prevenirli, per ridurne l’impatto quando
accadono e per riportare la normalità nel più breve tempo possibile.
Contano quindi le esercitazioni, le regole, i team che gestiscono la
crisi.
3) L’informazione che nasce dai cittadini assume sempre di più un
valore strategico nel nostro futuro: che si tratti di raccontare le
feste e la gioia dei nostri figli o le manifestazioni a Teheran o la
situazione del vostro acquedotto. E’ una grande responsabilità,
raccontare, informare, chiedere conto, è un modo per esercitare la
nostra sovranità respingendo il concetto di sudditanza che qualcuno
vorrebbe.
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